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Cannabis Medica in Italia
La cannabis medica in Italia
Che Cos’è la Cannabis Medica?
La cannabis medica è un termine ampio utilizzato per descrivere prodotti medici derivati o collegati alla cannabis. Nel linguaggio legale e medico, spesso si parla di prodotti medicinali a base di cannabis.
Questa categoria comprende diversi prodotti, tra cui i fiori interi di cannabis – che possono essere vaporizzati – e formulazioni come capsule, oli, spray e pastiglie* contenenti cannabinoidi. I principali composti utilizzati sono cannabidiolo (CBD) e tetraidrocannabinolo (THC), noti per le loro proprietà terapeutiche.
Oltre ai cannabinoidi, i fiori interi o gli estratti a spettro completo della pianta contengono terpeni e flavonoidi, composti naturali che contribuiscono all’aroma, al sapore e al colore delle piante. Sebbene la ricerca sui loro potenziali benefici medici sia ancora in corso, rappresentano un’interessante area di studio.
I prodotti a base di cannabis medica è un prodotto diversi dall’olio di CBD disponibile in commercio senza prescrizione, poiché questi prodotti seguono le Norme di Buona Fabbricazione dell’UE (EU GMP) e rigide regolamentazioni farmaceutiche che garantiscono la qualità del prodotto.
*la disponibilità dei prodotti varia a seconda della legislazione di ogni paese europeo
Come posso avere la prescrizione di cannabis medicinale in Italia?
In Italia, l’uso della cannabis medicinale è regolamentato dal Decreto Ministeriale del 9 novembre 2015, che stabilisce le condizioni per la prescrizione e l’impiego di preparati a base di cannabis per uso terapeutico.
La cannabis medicinale può essere prescritta da medici abilitati, sia specialisti sia medici di base, in casi in cui altri trattamenti non abbiano prodotto risultati soddisfacenti. È possibile ottenerla attraverso una ricetta non ripetibile.
Le condizioni per cui la cannabis è rimborsabile dal Sistema Sanitario Nazionale variano tra le regioni, ma generalmente includono:
- Dolore cronico (ad esempio neuropatico);
- Spasticità muscolare in pazienti con sclerosi multipla;
- Effetti collaterali della chemioterapia come nausea e vomito;
- Glaucoma resistente ai trattamenti tradizionali;
- Anoressia in pazienti oncologici o con AIDS.
Ogni regione ha una propria regolamentazione in merito alla rimborsabilità e alle modalità di prescrizione, pertanto si consiglia di consultare il proprio medico per maggiori informazioni.