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Cannabis e sclerosi multipla: cosa pensano i consumatori

Un’indagine condotta tra pazienti canadesi affetti da sclerosi multipla ha indicato un uso piuttosto diffuso della cannabis terapeutica e una generale percezione di efficacia da parte degli utilizzatori.

Tra le persone con sclerosi multipla il consumo di cannabis è significativamente più elevato rispetto al dato registrato nella popolazione generale, secondo i dati di alcune ricerche. La motivazione è da ricercare nell’effetto benefico della cannabis su alcuni importanti sintomi della malattia, come spasticità, dolore cronico, fatigue, ansia e depressione, che la rendono, agli occhi dei pazienti, una valida opzione alternativa o complementare alla terapia.

Per quanto riguarda la cannabis per uso medico, però, le prove dell’efficacia nel trattamento della sclerosi multipla sono ancora limitate e non consentono di trarre conclusioni definitive in termini di benefici e di effetti avversi.

Un gruppo di ricercatori ha condotto di recente uno studio per valutare la prevalenza dell’uso della cannabis terapeutica, individuare i sintomi più comuni per i quali viene utilizzata, determinare la frequenza e la severità degli eventi avversi in pazienti con sclerosi multipla in Canada, paese nel quale l’utilizzo della cannabis per uso medico è stato legalizzato nel 2001.

L’indagine condotta in Canada

Per lo studio, di tipo cross-sectional, è stato utilizzato un questionario anonimo, mirato a raccogliere informazioni sulle caratteristiche dei partecipanti e della patologia, sulla qualità di vita e sull’uso di cannabis.

Per quanto riguarda la sclerosi multipla, le indicazioni ottenute dal questionario riguardavano la diagnosi clinica, il tempo trascorso tra l’esordio dei sintomi e la diagnosi, le terapie in corso e il grado di disabilità valutato tramite la scala PDDS (Patient Determined Disease Steps), uno strumento validato di misura di questo patient-reported outcome. Un altro strumento validato, il MSQOL-54 (Multiple Sclerosis Quality of Life-54) è stato utilizzato per valutare la qualità di vita correlata alla salute.

Il questionario è stato proposto a 459 pazienti, e sono state raccolte e analizzate le 344 risposte complete.

Cosa suggeriscono i risultati

I partecipanti erano in larga maggioranza donne (80%), con età media di 49 anni; nel 79% dei casi avevano una forma recidivante-remittente di sclerosi multipla e poco più della metà (52,3%) dichiarava di utilizzare cannabis terapeutica al momento della compilazione del questionario, mentre il 10,2% l’aveva utilizzata in passato almeno una volta. I restanti (37,5%) non l’avevano mai provata; le principali motivazioni di questa scelta erano la mancanza di conoscenza dei potenziali benefici (nel 34,4% dei casi), la percezione di non averne bisogno o la mancanza di interesse (15%) e lo stigma sociale (14,4%). Gli ex consumatori hanno indicato come ragioni per la sospensione del trattamento il costo e la scarsa accessibilità (nel 34,4% dei casi), la percezione di inefficacia terapeutica (28,6%) e gli effetti avversi (17,1%).

Tra le persone che utilizzavano o avevano utilizzato in passato la cannabis terapeutica, i principali sintomi trattati erano i disturbi del sonno (84,1%), il dolore (80%), la spasticità (68,4%), lo stress (66,5%) e la fatigue (59%), mentre gli effetti avversi maggiormente segnalati erano la sonnolenza (57,2%), la sensazione di quiete/sottomissione (48,8%), la difficoltà a concentrarsi (28,4%), i problemi di equilibrio (22,3%) e i pensieri incoerenti (17,7%).

Oltre l’80% dei partecipanti che utilizzavano la cannabis terapeutica al momento dell’indagine l’ha valutata efficace o altamente efficace per trattare la spasticità, il dolore, i disturbi del sonno, il cattivo umore e lo stress; per una quota di pazienti compresa tra il 50 e l’80%, inoltre, l’efficacia riguardava anche il trattamento dell’ansia, del mal di testa e della fatigue. La percezione di efficacia era maggiore nei consumatori attuali rispetto agli ex utilizzatori.

Dall’analisi dei dati sulle caratteristiche della malattia e sulla qualità di vita è emerso che, rispetto al gruppo dei non utilizzatori, tra i consumatori attuali e gli ex utilizzatori di cannabis medica era presente un maggior numero di pazienti con forme progressive o più gravi di sclerosi multipla e con peggiore qualità di vita.

«I dati raccolti indicano che quasi 2 partecipanti su 3 con sclerosi multipla hanno provato la cannabis terapeutica almeno una volta, e che la probabilità di sperimentarla è più alta nei soggetti con forme più gravi della malattia» commentano gli autori della ricerca. «Inoltre, nella percezione dei consumatori il trattamento si è rivelato efficace per diversi sintomi, con effetti avversi generalmente non gravi e non determinanti per l’eventuale sospensione. I risultati supportano la necessità di ulteriori ricerche sull’uso di cannabis medica nella sclerosi multipla e di un’ampia diffusione dei risultati raccolti» concludono i ricercatori.

Reference

Santarossa TM, So R, Smyth DP, et al. Medical cannabis use in Canadians with multiple sclerosis. Mult Scler Relat Disord. 2022;59:103638.